La natura, i paesaggi sono unici al mondo. Le isole che
spuntano dall’acqua, sembrano effetti speciali di un film.
I delfini.
Non ci potevo credere quando li ho visti, in tutta la mia
vita sono sempre stata quella che arrivava troppo in ritardo per vedere i
delfini che tutti gli altri avevano visto e che commentavano con grande
entusiasmo ed eccitazione per tutto il giorno.
Questa volta li ho visti, non sono riuscita a fotografarli nonostante tutte le mie attrezzature tecnologiche, ma per questo posso aspettare altri
31 anni tranquillamente.
In quel momento mi sono dimenticata l’assurdità delle barche
ammassate una accanto all’altra di Maya bay, i giapponesi tutti appiccicati con
il giubbotto di salvataggio in 20 cm d’acqua a guardarsi i piedi,
l’affollamento sulla spiaggia tanto famosa per The beach, così affollata da
vedere con fatica anche la sabbia. Me ne sono dimenticata quando mi sono
buttata in acqua e mi sono divertita a giocare con pesci indaffarati che
salivano e scendevano da un corallo all’altro, da un piano all’altro, da una
roccia all’altra, così colorati e indipendenti da non far caso a tutti quei
turisti imbranati che si buttavano dalle barche con fare spaccone. Sott'acqua
tutto prende un'altra dimensione e in questo posto i fondali sembrano città
asiatiche in cui gli abitanti sono pesci, molto diversi tra loro che badano
alle proprie faccende, nonostante l'intrusione di turisti con catenine d'oro al collo che si tuffano da barche lucide con pinne e maschere, incuranti del fatto di non essere a casa propria, spesso maleducati e impertinenti.
Ma quando scendi giù, allontanandoti dalla superficie, tutto il frastuono di un turismo disorganizzato e arrogante si spegne e ritorna la pace... traffico a parte.
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